Home > “Spazio sicuro” è il progetto vincitore di: “Hack the Map”, l’Hackathon organizzato dalla Consulta Nazionale AVIS Giovani
“Spazio sicuro” è il progetto vincitore di “Hack the Map”, l’Hackathon organizzato dalla Consulta Nazionale AVIS Giovani a Roma. All’interno del gruppo vincitore ci sono due ragazze del Gruppo Avis Giovani Provinciale Brescia: Fatou Ndiaye e Chiara Renis. Insieme a Giulio Barco, Federico Minori e Stavros Rizzo, hanno ideato un progetto che mira a creare nelle sedi locali spazi di confronto e supporto per chi affronta difficoltà relazionali. L’idea è quindi tanto semplice, quando straordinariamente inaspettata. Ma facciamo un passo alla volta.
L’evento promosso dai giovani avisini ha avuto questo obiettivo: stimolare i partecipanti alla riflessione, alla creatività. A pensare ad un progetto che avesse come tema il benessere e la salute mentale. Diversi i filoni attraverso cui esprimere il proprio punto di vista: dal benessere emotivo, magari trattando anche gli aspetti emozionali della donazione di sangue e plasma, a quello mentale e relazionale, approfondendo gli stili di vita corretti e un concetto di wellness inclusivo e accessibile a tutti.
Coadiuvati da un gruppo di coach, per i partecipanti l’Hackathon si è prima aperto con gli interventi dei rappresentanti di diverse realtà impegnate proprio nell’ambito della salute mentale. Come ad esempio Unobravo, la piattaforma che mette a disposizione un gruppo di psicologi professionisti per garantire supporto e contatto costante per chi ne abbia bisogno. Oppure Animenta, un’organizzazione non profit che si occupa dei disturbi alimentari: una condizione, e durante i lavori c’è stato più volte modo di ricordarlo, strettamente correlata alla salute mentale. Significativo è poi stato l’intervento, da remoto, del Senatore Antonio Guidi, che ha fornito ai presenti una fotografia preziosa anche di quello che è lo scenario normativo sugli argomenti al centro dell’evento.
Cinque i componenti della giuria impegnati nel valutare i lavori proposti dai sei team in gara: Riccardo Naidi, Facilitatore HUB@Forlì e co-founder Factory 2030; il professor Antonino Tamburello, Psichiatra e content creator; Aurora Caporossi, Founder di Animenta; Emanuela Felle, Project manager agenzia di comunicazione Incandenza, portavoce istituzionale; Maria Cristina Pisani, Presidente Consiglio Nazionale dei Giovani.
La necessità era quello di presentare una proposta che valorizzasse i tre concetti di benessere, anche sfruttando l’attività di AVIS, ma senza concepire il gesto del dono come un fine, bensì come uno strumento per migliorare la qualità della vita. Tutto in linea con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile indicati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Dopo una notte di confronti e scambi di idee, ragazze e ragazzi hanno illustrato alla giuria e alla platea quanto sviluppato nelle ore precedenti. Dal burnout (la condizione di eccessivo stress accumulato sul luogo di lavoro) alle malattie croniche che colpiscono ragazze e donne, dall’ansia alla paura generata dalla mancanza di certezze sul futuro, fino all’Hikikomori, la condizione di isolamento sociale che si sta diffondendo sempre di più anche nel nostro Paese. Per approfondire questi aspetti della nostra società, i giovani hanno proposto cicli di incontri formativi e di sensibilizzazione, soluzioni digitali come le app o addirittura videogiochi. Poi, l’idea del Team 6: creare dei luoghi fisici all’interno delle sedi AVIS sparse sul territorio italiano dove le persone con difficoltà relazionali possano essere libere e tranquille di aprirsi, confrontarsi e trovare supporto negli specialisti presenti. E il verdetto della giuria ha premiato proprio questo progetto.
«Non ci aspettavamo di vincere – confessa Stavros Rizzo, uno dei componenti del team, ancora incredulo – L’idea è nata proprio dal nostro disagio, dal percorso che abbiamo effettuato durante l’Hackathon nel quale sono emerse difficoltà nel confrontarci tra noi. Ci siamo trovati allo stesso tavolo senza individuare la modalità efficace per metterci in comunicazione l’uno con l’altra. Nei fatti possiamo dire che il nostro target siamo stati noi stessi. Come procedere ora? Semplice, siamo avisini, prendiamo luoghi che non sono stati utilizzati e creiamo “Spazio sicuro”: una realtà fisica dove i professionisti aiuteranno i ragazzi con difficoltà a gestire le proprie problematiche».
«Lo scopo è anche quello di avvicinare di più i giovani al volontariato – ci racconta Fatou Ndiaye, la ragazza del Gruppo Avis Giovani Provinciale Brescia presente nella squadra vincitrice – purtroppo, molti giovani sono chiusi in se stessi, e in questi spazi potrebbero essere stimolati ad essere più presenti, più attivi e creativi».
Molto emozionata e soddisfatta la coordinatrice della Consulta Nazionale AVIS Giovani, Irene Oppi, a conclusione dell’evento e a margine della premiazione: «L’Hackathon è stato bellissimo, una sensazione unica dall’inizio alla fine. La speranza che avevo si è avverata, cioè riuscire a far vivere un’esperienza straordinaria a questi ragazzi, come capitò a me. Ho e abbiamo acquisito la consapevolezza di quanto sia stato utile creare questo evento: il gruppo vincitore ne è stata la dimostrazione. I ragazzi che ne hanno fatto parte – ha spiegato – hanno riscontrato tante difficoltà in questi due giorni e ognuno le ha vissute in maniera complicata. Tutti però hanno fatto tesoro degli insegnamenti dei coach nel gestire le proprie paure. Il fatto che abbiano vinto loro è una vittoria per tutti noi e per questo evento. A volte per risolvere un problema non serve chissà che – conclude – il benessere e la salute delle persone devono partire dalle persone stesse, da un confronto costante per capire di cosa abbiano bisogno. Questo progetto va proprio in questa direzione».
Sabato 27 luglio il team vincitore tornerà a Roma dove verrà premiato ufficialmente alla Newton Factory con l’esperienza manageriale chiamata “The Cage”, un’immersione in una sorta di thriller psicologico in cui i ragazzi avranno la possibilità di interagire tra di loro, a distanza, per determinare l’evoluzione della storia.
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